Sei già stato o stata a Gorizia?
Sì, è una città molto affascinante, per la sua storia e per le sue architetture.
Se sì: cos’è che non vedi l’ora di rifare?
Passeggiare a passo stretto lungo il confine di Piazza Transalpina, bere un buon caffè in Piazza Sant’Antonio, mangiare una lubianska per poi andare a letto e pentirmene.
Quando sarà finito Visavì cosa ti aspetta?
Mi aspettano cose belle, avrò una stagione di repliche, l’avvio di progetti di alta formazione in cui credo molto, lo studio per la mia nuova creazione. E nuove avventure di vita.
Hai il potere di fare una cosa per cambiare il mondo della danza: cosa fai?
Darei il giusto valore ai lavoratori e alle lavoratrici dello spettacolo, sosterrei non solo le grandi organizzazioni ma mi preoccuperei che gli artisti e le artiste della danza riuscissero a sopravvivere meglio e a studiare di più.
Se potessi dare un consiglio a te stesso bambino o bambina, quale sarebbe?
Le consiglierei di avere più fiducia nei suoi talenti e di viaggiare di più. Di essere più spensierata.
E a una compagnia che inizia adesso?
Di credere nella forza del gruppo, costi quel che costi.
Cos’è la danza per te, in tre parole.
Simbolo, dettaglio, coralità.
Spiegami in modo semplice di cosa parla il tuo spettacolo. Ora convincimi a venire a vederlo :)
È una passeggiata speciale dentro un museo bellissimo, è l’incontro di tre donne con spazi e opere d’arte. È un lavoro che mette al centro l’immagine statica e quella in movimento. È una occasione insolita per vedere l’arte figurativa con della buona musica. È una opportunità per perdersi nel labirinto dei corpi.