13 ottobre 2023

GRAN BOLERO
EN-KNAP Productions & Zagreb Dance Company /
Jesús Rubio Gamo

Venerdì 13 ottobre 2023, ore 22.00
Gorizia, Teatro Comunale Giuseppe Verdi

EN-KNAP Productions & Zagreb Dance Company / Jesús Rubio Gamo

GRAN BOLERO

Prima Nazionale


di Jesús Rubio Gamo    
con Nuria Capella Florensa, Mattia Cason, Tina Habun, Davide Lafabiana, Tamás Tuza, Carolina Alessandra Valentini, Luna Lilek, Nika Lilek, Silvija Musić, Endi Schrötter, Linda Tarnovski, Karlo Topolovec
musiche José Pablo Polo, based on the music “Boléro” by Maurice Ravel
assistenti alla coreografia Alicia Cabrero, Clara Pampyn
disegno luci Leon Curk, David Picazo
sound edit Gal Škrjanec Skaberne
costumi Katarina Markov (Atelje d.o.o.)
direttori delle prove Ana Štefanec Knez, Luke Thomas Dunne, Petra Valentić
co-produzione EN-KNAP Productions, Zagreb Dance Company
durata 60’

Sulla coreografia dello spagnolo Jesús Rubio Gamo, sei danzatori del Gruppo EN-KNAP di Lubiana e sei danzatori dello Zagreb Dance Ensemble di Zagabria tornano sulla partitura di Ravel del 1928. Boléro è una composizione classica che è tutto fuorché classica. Tutta l'orchestra, tutti gli strumenti in sincrono per un grande crescendo in Do maggiore.
Gran Bolero è un'orchestrazione di gruppi, di relazioni tra gruppi e in un gruppo, di ripetizioni che creano un crescendo, perché la comunità emerga proprio nella tensione di quel "ancora!", di quella persistenza, di quell'esaurimento che non si esaurisce mai.

Jesús Rubio Gamo (1982) è un danzatore e coreografo indipendente con base a Madrid. Dopo aver studiato balletto, danza contemporanea, teatro e letteratura, Jesús ha ottenuto una borsa di studio MAE-AECI per sviluppare gli studi di danza all'estero. Si è trasferito a Londra dove ha completato un master in coreografia presso la London Contemporary Dance School. Jesús è stato selezionato per due anni di fila (2017 e 2018) dalla piattaforma Aerowaves come uno dei 20 giovani coreografi più rilevanti d'Europa.
Il suo lavoro è stato presentato nei più importanti festival di Parigi, Londra, Atene, Roma.

intervista

Mattia Cason, danzatore e membro della direzione artistica del Gruppo En-Knap
Petra Glad Mažar, responsabile della Compagnia di danza di Zagabria

Sei già stato a Gorizia? Se sì, una cosa che ti ha sorpreso. Se no, una cosa che sogneresti di trovare.
Mattia: Sì, sono stato a Gorizia molte volte. La cosa che mi ha affascinato di più finora è il cimitero ebraico appena fuori città, a Rožna Dolina, con la semplice, spoglia e priva di orpelli tomba di Carlo Michelstaedter – il famoso filosofo e punto di riferimento della mia vita.
Petra: No, non ci sono mai stata. Ci auguriamo d’incontrare nuove persone, di scoprire artisti che non abbiamo mai avuto modo di vedere prima e di trovare un pubblico che amerà e accoglierà il nostro Gran Bolero.

Secondo la tua personale esperienza, il confine è:
Mattia: Un posto dove le differenze s’incontrano. Il più “Europeo” di tutti i posti del mondo. Ho oltrepassato il confine italo-sloveno molte volte, sia a Gorizia che altrove, e sono sempre rimasto affascinato di come la continuità del paesaggio naturale venisse accompagnata da leggeri e graduali cambiamenti nel paesaggio culturale… arrivando dall’Italia ci si sente oltreconfine già salendo le prime colline, arrivando dalla Slovenia si percepisce subito la presenza di Venezia già scendendo l’alta Valle del Vipava.
Petra: Il confine è un limite. E i limiti devono essere valicati per poter esplorare, sperimentare e imparare.

Se dovessi spiegarlo a un bambino: Perché hai iniziato a danzare?
Mattia: Semplicemente perché quando correvo, quando saltavo, ero felice! Molto più di un’arte, la danza è un’esperienza esistenziale, un modo di esistere fisico, sensoriale, irrazionale che ci permette di andare oltre al principio di non contraddizione di Platone, di sperimentare il mondo così com’è: contraddittorio, meravigliosamente inutile, sempre in movimento.
Petra: Non sono una ballerina professionista ma a volte ballo. Quando ballo mi sento di nuovo me stessa, è un modo per sentirmi reale. Come produttrice e curatrice, da quasi vent’anni sono innamorata della danza contemporanea. Perché? Mi piace l’ampiezza dell’esperienza che mi dà la danza contemporanea, l’opportunità d’inserire significati ed emozioni negli spettacoli a cui assisto e i processi di cui sono parte. Questo è anche il motivo per cui, molto tempo fa, sono passata dal teatro alla danza: l’apertura e la franchezza che sento nella danza.

Un consiglio a una compagnia che inizia:
Mattia: Di pensare al contenuto, non alla forma. Di provare a focalizzarsi su ciò che è davvero importante e poi dirlo, condividerlo attraverso il corpo o attraverso qualsiasi altra cosa – solo per non restare bloccati in una scuola, in uno stile o in un qualsiasi schema preconfezionato; di continuare a restare se stessi e di condividere se stessi con gli altri, esplorare all’interno il proprio corpo e attraverso il corpo esplorare il mondo esterno, i paesaggi, le persone… la forma arriverà da sé, se ci si focalizza su quello che sembra essere vita, verità. Citando Ludwig Wittgenstein: “focalizzatevi su qualsiasi cosa suoni come ‘was der Fall ist’.”
Petra: Circondatevi di persone brillanti e create dal cuore!

Questa nuova versione del “Gran Bolero” verrà presentato per la prima volta in Italia durante Visavì Gorizia Dance Festival. Definito come una composizione classica che è tutto fuorché classica. In questa prima nazionale cos’è che più ti preme comunicare/raccontare al pubblico?
Mattia: Di sedervi, di rilassarvi e, se vi va, di divertirvi! E se vi piacerà davvero, sentitevi liberi di alzarvi, di salire sul palco e di unirvi al nostro continuo girotondo!
Petra: Siamo felici di presentare il Gran Bolero in Italia. Il modello da cui parte tutto è il Bolero di Maurice Ravel, musica che viene considerata classica. Vogliamo che il pubblico riscopra la composizione con le alterazioni intrecciate da José Pablo Polo e i movimenti così abilmente intessuti da Jesus Rubio Gamo. Penserete di sapere cosa vi aspetta, ma la danza contemporanea è fatta per sorprendervi.

Convincimi a venire a vedere il tuo spettacolo:
Mattia: Perché può essere un’esperienza davvero collettiva, dove il genio di Ravel e del suo Boléro possono farci sentire un po’ più vicini, un po’ meglio.
Petra: Se amate il teatro, se vi piace la danza contemporanea o se avete bisogno di tempo per voi stessi, venite! Sono assolutamente convinta che vi piacerà. Per me è come una buona terapia.

un progetto di:

Con il sostegno di:
Ministero della Cultura / Regione Friuli Venezia Giulia / Io sono FVG
Comune di Gorizia / Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

In collaborazione con:
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SNG Teatro Nazionale Sloveno di Nova Gorica / Kulturni dom di Gorizia / Kulturni Center Lojze Bratuž
Palazzo del Cinema-Hiša Filma di Gorizia / PAN ADRIA network / TIARE Shopping

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